Festa di San Vito la tradizionale "Parata delle Ciuette" del 2011


Carissime Ciuette, vi comunico la nuova storia e il nuovo logo per la festa di SAN VITO 2011; il tema dell'Occasione sarà le "Ciuette Garibaldine", quindi ho sviluppato una nuova storia che riconduce Giuseppe Garibaldi a Recanati il 15/06/1986. Allego di seguito la versione ridotta del "fantastico evento" (allegato anche file della foto relativa all'evento; riservo comunque a chi fosse interessato la stampa con descrizione approfondita dei particolari con notizie su antefatti e patriottismo recanatese); allego inoltre file con il nuovo logo per il San Vito 2011. Vi aspetto mercoledì 15 giugno, giorno di San VITO (santo Patrono) a RECANATI, per il Tradizionale raduno ciuettante presso le "bancarelle" di San Vito. Il pranzo sociale avverrà probabilmente all'aperto presso il solito posto (ristorante Emilio) alle 12,30 circa, costo 25 euro. Siete pregati di portare anche gli strumenti musicali o la "voce" per la "Parata Musicale delle Ciuette" che si effettuerà subito dopo il pranzo. Portate tutti una fascia o coccarda tricolore e, chi lo possiede, il cappello rosso garibaldino (sono stati inoltre ordinati altri cappelli in numero limitato). P.S.: chi possiede la maglietta rituale delle ciuette la indossi.

Grazie per l'attenzione.

Marco Buccetti

(alias Zeus delle Ciuette)

ALLEGATO 1:

IL RITORNO DI GARIBALDI A RECANATI - L'Eroe dei Due Mondi, il Mitico Generale "Giuseppe Garibaldi", è nuovamente giunto a Recanati in incognito - Riconosciuto da reduci garibaldini del luogo, lo si è visto festeggiare alla tradizionale Festa Patronale di "Santo Vito" assieme al solito gruppo di facinorosi goliardi conosciuti sotto il nome di "Ciuette". (15 giugno 1861)

In tarda sera il Generale arrivò a Recanati in incognito, reduce da un lungo viaggio e perigliose vicende politiche; all'alba di quel 15 giugno 1861 fu però svegliato dalla festa di piazza in onore di "Santo Vito" patrono della Città. All'ora del Pranzo l'Eroe vide arrivare nella locanda una moltitudine di persone che, indossando il cappello rosso garibaldino e un fazzoletto rosso, sventolavano stendardi tricolori. Coinvolto da quel gruppo di "gaudenti amici" conosciuti con il nome di "Ciuette", si accomodò così alla loro enorme tavolata. Presiedeva il convivio uno strano personaggio detto il "Bacco" che invitava tutti a esprimersi con canti e suoni patriottici, interrotti solo da copiose mescite di vino. Giuseppe provava orgoglio nell'ascoltare i propri "inni garibaldini" e l'inno di Mameli intonati spontaneamente da quei musici improvvisati diretti da tre fratelli "nomati": i "Sardella". Dopo la copiosa libagione il Generale e tutto il gruppo sfilarono per le vie cittadine, allietando tutti i presenti con le loro allegre melodie. Garibaldi, rincuorato e rafforzato nelle proprie aspirazioni, si sentiva finalmente pronto per nuove mete, desiderava quindi tornare alla amata Caprera. La partenza fu anticipata alla sera stessa, dopo l'inatteso riconoscimento dell'Eroe da parte di alcuni reduci di guerra e il conseguente invito a cerimonie ufficiali (eventi a lui poco graditi).


Ritorna all'elenco delle news