Comunicato stampa del Teatro Persiani di Recanati "Furioso Orlando" il 10 e 11 Marzo 2012



STEFANO ACCORSI DIRETTO DA MARCO BALIANI È FURIOSO ORLANDO

IL 10 E 11 MARZO A RECANATI, IL 12 AD URBINO

Dopo il debutto del mese scorso al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno torna nelle Marche Furioso Orlando. Ballata in ariostesche rime per un cavalier narrante spettacolo liberamente tratto da l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, adattato per il teatro da Marco Baliani, che firma anche la regia, con protagonisti gli attori Stefano Accorsi e Nina Savary.

Le rappresentazioni previste sono in programma al Teatro Persiani di Recanati sabato 10 e domenica 11 marzo e al Teatro Sanzio di Urbino lunedì 12 marzo nell’ambito delle stagioni realizzate dai rispettivi Comuni e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

“Dal rocambolesco proliferare di avventure e personaggi che anima la gran giostra dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, ho scelto – scrive Marco Baliani nelle note allo spettacolo - di seguire una sola traccia, quella che permette all’intero poema di dispiegarsi e vivere, le orme che Angelica lascia sul terreno, quella è la traccia da seguire. È come se da subito ci fosse un suono che accompagna tutte le storie, un galoppare di cavalli in corsa, in lotta, in inseguimento, in volo. Tra i tanti spasimanti inseguitori, ce n’è uno, Orlando, che va precipitando di canto in canto dentro una modernissima patologia, di cui Ariosto è ironicamente consapevole, la fantasmagoria dell’amore non ricambiato. Il titolo stesso dello spettacolo rovescia l’originale dell’Ariosto, e mette al primo posto la furia dell’amore non corrisposto. Orlando crede che per il solo fatto che è lui ad amare Angelica, lei debba essere sua, da sempre e per sempre, e non sopporterà che possa essere di un altro, specie poi quando scoprirà che l’altro non è nemmeno un prode cavaliere del suo rango ma un semplice soldato di fanteria. Allora scatta la furia e la pazzia, la stessa che riempie le nostre quotidiane cronache, con donne che finiscono la loro vita per mano di uomini che dicono di amarle perdutamente. Ma qui gli inseguimenti e la gelosia e poi ancora la pazzia e la furia vengono risolti con la leggerezza della rima, del gioco sonoro di citazioni e assonanze, con la soavità del volo, perché le storie servono sì a parlare del mondo ma anche a renderlo meno terribile. Ecco dunque che i duellanti del nostro spettacolo non saranno i tanti paladini e cavalieri sempre attratti da sfide e tenzoni e furti di cavalli e di armerie altrui, ma saranno loro due, Angelica e Orlando, oppure, a volte, con un’altra declinazione dello stesso tema, Ruggiero e Bradamante, uomo e donna insomma, loro si sfidano a singolar tenzone per mostrare i conflitti, le gioie, i dolori, i patimenti che colpiscono come colpi di spada e di lancia, i cuori di chi ama, di chi crede di amare o di essere amato. Nella nostra giostra anche le ottave dell’Ariosto sono state girovoltate, e altre ne sono nate, cercando di rendere più orale possibile l’impianto letterario, senza perderne la costruzione. Monologando, narrando, melologando, digressionando, le rime ottave del grande poeta risuonano in sempre nuove sorprese, in voci all’ascolto inaspettate, in suoni all’orecchio stupiti. Stefano Accorsi è al contempo molti volti e cuori e multiformi voci e diversificati corpi, ed è il cambio di registro interpretativo o vocale o ritmico a restituire il gioco ariostesco, i cambi improvvisi di narrato, le sospensioni, gli appuntamenti posticipati a riprendere il filo e il fiato, i flash back, i corto circuiti. E al contempo, mentre è facitore di tante storie e volti, deve sempre sentir montare in sé la frenesia fantasmagorica di Orlando. A contrastarlo nel dire e a contrastarlo nell’essere uomo spasimante in perpetua corsa c’è la presenza di Nina Savary, che lo interpella, gli pone questioni, ne commenta le parole, a volte musicando un tema, a volte cantando, o suonando le sonorità sparse che occupano la scena di Bruno Buonincontri. A ricucire poi di una leggera malia il tutto ci sono le luci di Luca Barbati, che toccano i personaggi e le storie come farebbe una bacchetta magica. Ogni tanto qua e là scappa una digressione, come succedeva anche all’Ariosto, e per un momento pare che non si stia parlando di guerre da noi troppo lontane e che forse le anime palpitanti in questa giostra le conosciamo fin troppo bene.”

Lo spettacolo è prodotto da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo e Teatro Stabile dell'Umbria diretto da Franco Ruggieri. Per informazioni e biglietti: Recanati 071 7579445, Urbino 0722 2281, Amat 071 2072439. Inizio spettacolo: Recanati sabato ore 21 domenica ore 17, Urbino ore 21.


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