Gigli fa cantare lo Sferisterio, gran finale con "Mamma" e lo Standig Ovation


Standing ovation domenica sera allo Sferisterio per l’atteso concerto conclusivo del progetto “Vita e Arte di Beniamino Gigli”, cui hanno partecipato alcune delle voci più importanti della scena lirica internazionale. Il direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli ha guidato il pubblico a riscoprire le tappe principali del percorso artistico del grande tenore con l’aiuto di spettacolari e rare immagini d’epoca proiettate sul muro dell’Arena, mentre alle voci dei cantanti dal vivo si alternavano le registrazioni di quella inconfondibile di Gigli. Il successo era cominciato al botteghino, con 1800 biglietti venduti, che costituiscono un eccellente risultato per un concerto. La serata è stata un affettuoso ricordo di un grande marchigiano che ha rappresentato come pochi altri la centralità del melodramma nella storia nazionale e nell’immagine dell’Italia nel mondo aprendosi ai linguaggi della radio, del cinema, della canzone. Un ricordo che è anche dolore e indignazione per le condizioni in cui versa il monumento funebre del celebre tenore, bisognoso di urgenti restauri il cui costo complessivo si avvicna ai 70.000 Euro. Nella serata di ieri sono state raccolte offerte per un totale di circa 8.350 Euro, ma è possibile donare presso il botteghino dello Sferisterio fino al 10 agosto. Il progetto “Vita ed Arte di Beniamino Gigli” è promosso da Associazione Arena Sferisterio, Comune di Macerata, Comune di Recanati, Provincia di Macerata in collaborazione con Associazione Beniamino Gigli, Delegazione FAI di Macerata, Rotary Club Macerata, Rotary Club Recanati ‘Giacomo Leopardi’, Associazione Paesaggio delle Eccellenze. Si ringraziano inoltre la Consulta dei Giovani dei Monti Azzurri e le aziende Clementoni, Gruppo Guzzini, Tecnostampa, FBT, Brandoni. Kitchen Art ha offerto il catering per il ricevimento finale. Nelle prime file dello Sferisterio sedevano il Sindaco di Macerata Romano Carancini, il Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, che hanno fortemente voluto questo concerto. Il cast, che ha partecipato gratuitamente al concerto unendosi allo sforzo delle due città per restaurare la tomba del tenore, era illuminato da due dive assolute dell’universo sopranile. Daniela Dessì, che ha ricevuto un calorosissimo applauso per la sua interpretazione di “Io son l’umile ancella” da Adriana. Lecouveur e “La mamma morta” da Andrea Chénier ha rivelato che proprio ieri sera ricorreva il tedicesimo anniversario del suo amore per il tenore Fabio Armiliato, insieme al quale ha concluso la serata con il duetto d’amore da Otello. Armiliato ha ottenuto la sua parte di applausi con “E lucean le stelle” da Tosca e con l’Improvviso ancora da Andrea Chénier. L’altra diva, Carmela Remigio, forte del recente successo come Desdemona a Venezia nell’Otello a Palazzo Ducale con la regia di Micheli e la grande direzione di Myung-Whun Chung e in attesa di tornare allo Sferisterio il prossimo 8 agosto come protagonista dei Sogni di una notte di mezza estate, ha offerto la consueta lezione di stile nel bolero “Mercé dilette amiche” da I Vespri Siciliani e in “O mio babino caro” da Giani Schicchi, oltre a flirtare con Andrea Concetti nel “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni. La parte vocale del concerto si era aperta proprio l’aria del catalogo dal Don Giovanni cantata dal baritono di Grottammare, generosamente intervenuto nel cast in seguito alla rinuncia di Roberto Scandiuzzi vittima di un incidente automobilistico, fortunatamente non grave. Dopo gli entusiasmi suscitati sabato 20 ne Il trovatore, Aquiles Machado e Simone Piazzola hanno raccolto nuovi applausi: il tenore venezuelano ha dato un nuovo saggio verdiano con “Quando le sere al placido” da Luisa Miller ma ha anche accennato una canzone sudamericana, il giovane baritono ha riproposto “Il balen del suo sorriso”,la romanza del Conte di Luna, ed insieme hanno offerto un’affiatata lettura del duetto. Infine, un’ovazione piena di affetto ha salutato il ritorno sul palco dello Sferisterio del tenore Nazzareno Antinori, che vi era comparso per l’ultima volta in occasione di un Nabucco nel 1997 e che ha evocato il percorso di Gigli nell’ambito della canzone interpretando Core ‘ngrato e Non ti scordar di me. Finale con Mamma di Bixio-Cherubini, la canzone più celebre cantata da Gigli, interpretata dal cast al completo a cui si è via via unito tutto il pubblico diretto dal Maestro David Crescenzi, alla testa della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche. La giornata dedicata a Gigli si era aperta a mezzogiorno agli Antichi Forni con un Aperitivo Culturale con il musicologo ed esperto di voci Giancarlo Landini e la musicologa recanatese Paola Ciarlantini.

 Fonte sito Comune di Recanati


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